sabato 22 luglio 2017

IL GRANO E LA ZIZZANIA


Gesù ci rivela il Padre e nello stesso tempo il cuore di ogni uomo.
Sono questi i due vertici della parabola odierna, i due protagonisti del dialogo tra il Creatore e la creatura che Dio ha voluto instaurare con tutti noi.
La Parola di Gesù pertanto, come sempre, ci rivela il progetto di Dio Padre, ci interpella  con l’ascolto e con la risposta nella nostra vita.

·                         Dio è rappresentato non come un severo giudice, ne come un potente Signore, ma più umilmente come un agricoltore che continuamente semina del buon grano nella piccola zolla di terra del nostro cuore. Questa immagine tratta della vita quotidiana e similitudine del Regno di cieli, non inutili verbalismi ma una semplice realtà che contiene in se tutto quanto potremo scoprire.

·        Compaiono poi in scena alcuni servitori, vedono le erbacce e subito chiedono  al padrone di casa di estirparle. Vedono il male, il negativo, tutto ciò che non va bene e vorrebbero risolvere il tutto in un attimo. Dio vede il grano, il buono, il positivo ma occorre il tempo della maturazione e della conversione.
·        L’uomo non è mai senza difetti, senza peccato. L’uomo non coincide mai con il suo peccato è sempre più grande di esso, capace di cambiare.


                  Il messaggio di questa parabola è quanto mai positivo e ci invita ad entrare il questa logica con cui Dio ci ha creati e di vede: “ama” la tua vita, proteggila delle insidie del male, non ti spaventare di vedere bene e male nello stesso campo alla fine se saprai scegliere sempre il bene,  tutto in te fiorirà trasformandosi in gesti di amore e di solidarietà che non andranno perduti nel tempo ma che saranno conservati per la vita eterna nei granai di Dio.

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